HO MORTO PETROLINI!
testo, interpretazione e regia Gabriele Linari
aiuto regia Alessandro Porcu, Andrea Vaccarella
fonica e luci Flavio Tamburrini
“Chi è capace di ridere è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire” (Giacomo Leopardi)

Il più grande e noto performer romano del ‘900, partito dal varietà nei teatri di avanspettacolo e divenuto, in breve, icona della comicità dissacrante, osannato dai Futuristi, stimato dai più grandi uomini di teatro come Gordon Craig. Mito, già in vita, della scena italiana e non solo (noti i suoi successi in Europa e America Latina), Ettore Petrolini è ancora oggi il simbolo di un teatro capace di unire un umorismo spesso demenziale a una ricerca estetica fuori dal comune, tutt’altro che banale. Questo spettacolo intende portare sulla scena l’uomo e l’artista, metterlo a processo, condannarlo, se possibile ma per rendergli giustizia, raccontando anche la storia di un periodo difficile (gli anni ’20-’30 del secolo scorso), miscelando macchiette e biografia, in un dialogo continuo tra Petrolini e l’attore che lo impersona e lo “processa” sul palco (Gabriele Linari, anche regista e autore).
LA PAROLA: PASSATO E PRESENTE DEL TEATRO

Ho morto Petrolini! vuole essere un primo passo verso un nuovo approccio all’arte scenica del performer romano. Come il titolo ironicamente lascia intendere, noi “moriremo” Petrolini per farlo rinascere, in un allontanamento progressivo dall’imitazione e verso un’articolata e nuova proposta di “lettura” del suo repertorio. Parole e gesti verranno riconsiderati alla luce delle recenti esperienze teatrali, della preparazione fisica biomeccannica e del mimo corporeo, bagaglio della formazione dell’interprete e regista Gabriele Linari.
RIDERE, RIDERE… RIDERE?

L’umorismo di Ettore Petrolini, i suoi lazzi dissacranti, i suoi refrain ossessivi, le sue cretinerie rimarranno il centro di questa riscrittura. Il Riso, arma unica e imbattibile dell’Arte di tutte le epoche, il “controdolore” del Palazzeschi futurista, porterà in scena il grande lascito del creatore di Gastone: un mondo fatto di parole e gesti che ci raccontano ciò che siamo… O meglio ciò che siamo diventati… E ciò che rischiamo di diventare…
LA COMPAGNIA LABit E I GRANDI AUTORI DEL ‘900
Da sempre la compagnia LABit lavora per portare sulla scena grandi autori del Novecento e non solo, a volte dimenticati o vittime di letture banali o riduttive. Col suo linguaggio ironico unito a un particolare gusto nella composizione della drammaturgia scenica, la Compagnia ha portato a teatro tributi a grandi nomi come FLAIANO, PALAZZESCHI oltre a grandi romanzieri dell’800 come Dostoevskij e Gogol’.
LA MUSICA

Il musicista romano Jontom (al secolo Luca Tomassini) ha ideato una colonna sonora che fonde le sonorità digitali alle atmorsfere acustiche dell’Ukulele. Stornelli e brani originali dello stesso Petrolini e non solo (da Gastone a ‘Na gita a li castelli) prendono dunque nuova vita, accompagnati da temi struggenti, sospesi e molto suggestivi.